Villacidro, 28 Luglio 2011 - Il consiglio provinciale approva l'ordine del giorno, primo firmatario il consigliere Pusceddu, che impegna l'amministrazione ad attivarsi nella direzione di una adeguata pianificazione delle scelte energetiche del territorio, così da far fronte al dilagare di richieste di nuove installazioni da parte degli investitori.
Durante i lavori il Comitato Spontaneo, costituito da cittadini di diverso orientamento politico e svincolato da partiti e istituzioni, ha illustrato le proprie posizioni presentando un comunicato, che è stato letto pubblicamente durante i lavori del consiglio e depositato agli atti.
Progetto Comune, che ha partecipato agli incontri del Comitato Spontaneo, rispettandone l'autonomia e l'indipendenza, offre questo spazio per diffondere il contenuto del comunicato :
"Ancora una volta ci troviamo di fronte all’investitore esterno che viene ad appropriarsi del nostro territorio, sfruttandone le risorse col rischio di trovarci nuovamente con le classiche cattedrali nel deserto.
Per evitare di incorrere in questa situazione è necessario verificare la pertinenza di questi impianti e, in seconda istanza, che questi soggetti offrano le garanzie adeguate alla tutela del territorio. In particolare è doverosa la garanzia di un capitale vincolato e attualizzato al periodo di fine vita dell’impianto, destinato alla sua totale dismissione, il decommissioning, per il ripristino integrale del territorio.
Ma soprattutto, perché non essere noi protagonisti e gestori delle nostre risorse, noi che conosciamo il territorio e che vivendolo abbiamo il dovere di rispettare?
Partendo dal presupposto che non si gestisce ciò che non si conosce, appare prioritaria la pianificazione energetica ambientale a livello comunale e provinciale che coinvolga tutti gli attori, dai produttori ai gestori delle reti. Una pianificazione che, partendo da una mappa energetica che individui consumi e potenzialità del territorio, persegua lo sviluppo socio economico locale.
E non sarebbe più corretto, prima ancora di pensare a nuova produzione, occuparsi di efficienza, prima fonte di energia rinnovabile, riducendo gli sprechi, e conseguentemente salvaguardando l’ambiente e garantendo la conservazione delle risorse per le generazioni future?
E la pianificazione della produzione non andrebbe fatta in funzione della diversificazione delle fonti di energia, e dei bisogni attuali e futuri dei diversi settori economici e sociali? Inoltre, che controllo abbiamo su un’eventuale sovrapproduzione e quali sono i vantaggi per la collettività?
A nostro avviso tutto quanto sopra detto si concretizza nel coinvolgimento e la partecipazione attiva del cittadino, la sua formazione e informazione. Pertanto proponiamo di prendere in considerazione un percorso che porti alla nascita di forme associative in modo che il cittadino possa diventare protagonista nella gestione del suo territorio nella duplice veste di utilizzatore e produttore di energia."
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