"E' ora di piantarla": bilancio positivo
Scritto da Paola Ortu   
Martedì 24 Novembre 2015 08:41

FestaDellAlbero 3Abbiamo partecipato ai vari appuntamenti dell'interessante iniziativa "È ora di piantarla - Festa dell'albero", organizzata dal Comune di Villacidro in collaborazione con l'Ente Foreste della Sardegna, e avendone apprezzato lo spirito e i contenuti vogliamo condividerne la portata con questo piccolo resoconto.

Le manifestazioni sono state aperte il 18 novembre presso i locali dell'ex Mulino Cadoni, dalla tavola rotonda: Educazione Ambientale nelle Scuole. L’esperienza dei progetti “La scuola nel bosco“ e “Equilibri Naturali: Restituire la natura ai bambini e i bambini alla natura”.

Molti gli interventi, seguiti dai presenti in una sala gremita di persone ma soprattutto attenta. Diverse le iniziative illustrate sia per gli adulti sia, e soprattutto, per i più piccoli. A loro è rivolta la maggiore attenzione e non a caso l'apertura è stata affidata al tema della tavola rotonda dove sono stati illustrati gli aspetti peculiari del progetto proposto dall'Ente foreste, che coinvolge in primo luogo i piccoli.

Tutti concordi nel ritenere elemento indissolubile per il bambino il riappropriarsi degli habitat naturali, bosco in questo caso, e da qui le esperienze condotte dai diversi operatori che si sono succeduti nel descrivere i progetti proposti, con particolare riferimento ai vantaggi che i più piccoli ne possono trarre.

Progetti educativi e scolastici che prevedono percorsi full-immersion a contatto col bosco e tutti gli elementi animali, vegetali e ambientali con esso correlati, che permettono al bambino di acquisire e perfezionare facoltà manuali, psico-motorie e intellettive che i moderni stili di vita e la frenesia quotidiana stanno facendo dimenticare .

Interessanti gli interventi di pediatri e psicologi che hanno sottolineato come sempre più spesso i bambini siano tenuti lontani da ambienti, per lo più esterni, ritenuti ingiustamente pericolosi.
Li vedono meglio se protetti dalle mura domestiche, quei genitori, la maggioranza,  ignari forse del fatto che la maggior parte degli incidenti infantili avviene proprio in quello che è ritenuto erroneamente un ambiente più sicuro: basti pensare a scale, detersivi, medicinali, piante ornamentali tossiche per avere un quadro piuttosto chiaro del fatto che il pericolo sta più nelle nostre case che nei prati o nei boschi.

Pur non essendoci ancora studi che ne sanciscano la scientificità, molti operatori del settore sociale, sanitario ed educativo concordano sul fatto che esperienze condotte a stretto contatto con gli elementi naturali, permettono ai piccoli soggetti affetti da disturbi dell'attenzione e comportamentali il recupero di alcune dinamiche, come per esempio il miglioramento della capacità di concentrazione e di osservazione, una migliorata sensorialità e un più spiccato senso di appartenenza nei confronti dell'ambiente.

Il lasciarsi vivere e coinvolgere dal bosco, dai suoi ritmi, l'osservare il mutare continuo delle disparate forme di vita che può contenere, anche il solo atto di ammirare silenziosamente l'ambiente circostante e tutto ciò ad esso correlato, sembrerebbe avere un effetto terapeutico e calmante, e al contempo aumenterebbe le capacità di ascolto e osservazione del bambino.

Sperimentare una semplice arrampicata su un albero richiede capacità psico-motorie che non tutti i bambini (con deficit cognitivo- funzionali, comportamentali o meno) al giorno d'oggi posseggono: scegliere il ramo più adatto sul quale poggiare mani e piedi, ponderare e calibrare il peso del corpo, quale movimento sia il più adatto, prevedere il passaggio successivo, riconoscere qual'è il limite, sono tutte azioni combinate che richiedono sforzo,attenzione e capacità di osservazione da parte del bambino .
A quanti di loro al giorno d'oggi è concesso tale privilegio ? Spazio mentale, fisico e temporale nel quale potersi sperimentare per conoscersi ?
Privilegio per pochi fortunati .....

Probabilmente il maggiore ostacolo rilevato da tutti i relatori della tavola rotonda riguarda i dubbi, le perplessità, le paure da parte dei genitori.
Affinché i piccoli affrontino le loro piccole sfide e sconfitte quotidiane, deve essere permessa loro l'acquisizione e la consapevolezza di concetti fondamentali quali la capacità di riconoscere i propri limiti, il mettersi in gioco, la sfida col mondo circostante, l'arte di arrangiarsi insomma, perché è di vera e propria arte che poi si tratta.
Invece la realtà ci dice tutt'altro: li si accudisce spesso in maniera spasmodica, quasi ossessiva per alcuni versi ma a volte inutile,togliendo loro il contatto col mondo circostante in tutte le sue manifestazioni.
Visti gli importanti sviluppi dei progetti illustrati durante l'incontro, sarebbe auspicabile dove possibile una forte collaborazione tra istituzioni locali e Ente Foreste della Sardegna, sinergia che meriterebbe di essere ulteriormente intensificata e promossa .

Durante queste quattro giornate, altre manifestazioni hanno tenuto alta l'attenzione sull'ambiente, con particolare riferimento al bosco.
Una bella e interessante mostra che si sofferma in particolare sugli endemismi faunistici della Sardegna,allestita presso i locali dell'ex Mulino Cadoni, ha proposto la riproduzione di alcuni habitat tipici isolani, con la presenza di esemplari animali conservati con la tecnica tassidermica, stampe, fotografie e produzioni multimediali che ben documentano la ricchezza naturalistica della nostra terra .

Alcune scuole sono state coinvolte e rese oggetto della donazione di piante e arbusti  della macchia mediterranea, che sono stati messi a dimora nei cortili e giardini ad esse adiacenti.
Sabato 21,in concomitanza con la giornata internazionale dell'albero, lungo un tratto della panoramica che fiancheggia Monte Omo, interessata dagli incendi di pochi anni fa, sono state piantate le circa mille piantine messe a disposizione dall'Ente Foreste della Sardegna.
Bambini e insegnanti, associazioni e gruppi scout, semplici cittadini si sono chiamati a raccolta per portare a termine la piantumazione. Ricca la partecipazione di grandi e piccini, volonterosi armati di zappa o semplici curiosi accorsi per condividere comunque l'opera. E anche gli elementi naturali sembrano avere gradito, donando dal cielo una generosa annaffiatura proprio al termine della piantumazione,come a sottolineare l'apprezzamento per l'utile e significativo lavoro svolto.

L'auspicio è che queste iniziative non si trasformino in giornate della memoria  ma diventino una sorta di laboratorio permanente, coinvolgendo sempre più e in modo particolare le scuole. Auspichiamo, come abbiamo proposto, che durante l'anno scolastico vengano ritagliate apposite giornate dedicate alla manutenzione e alle cure delle piante messe a dimora. Un'occasione per integrare attività di apprendimento teorico e pratiche di conoscenza del territorio, sempre in una dimensione di scoperta e consapevolezza dell'ambiente.

In fondo non c'è nulla di sofisticato da inventare, si tratterebbe solo di coordinare meglio le azioni di programmazione e comunicazione tra Ente Foreste, Amministrazione Comunale e realtà scolastiche. Un po'come già avvenuto grazie alla sensibilità personale di qualche docente o addetto ai lavori, ma i cittadini di oggi e quelli di domani hanno dimostrato che serve farlo in modo più strutturato e continuativo.

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